Il silenzio del mare

Traduzione Davide Tortorelli
Regia Gaia Amico
Con Gaia Amico, Marco Celli e Piergiorgio Gallicani
Costumi Ilaria Amico
Assistente Naomi Messineo
Fotografie Fiammetta Pisani
Produzione 9cTeatro 


Non chiudemmo mai la porta a chiave. Non sono certo che le ragioni di quella astensione fossero chiare,
né troppo pure. Per tacito accordo avevamo deciso, mia nipote e io, di non cambiare nulla nelle nostre vite,
fosse anche il minimo dettaglio: come se l’ufficiale non esistesse; come se fosse un fantasma.
Ma forse un altro sentimento si mescolava nel mio cuore a questa volontà:
non potevo soffrire di offendere un uomo, fosse anche il mio nemico.


Francia, inverno a cavallo tra 1942-1943.

La Germania ha occupato la Francia, che si divide in Zone libree a sud Zone Occupèe a nord.
La Wehrmacht prende possesso del nord, ospite forzato di un paese che in ginocchio diventa collaborazionista.

Qui, nella zona occupata, in un paesino di campagna poco lontano da Parigi un anziano zio e sua nipote abitano una modesta casa, una modesta vita, una modesta esistenza. Si scaldano al fuoco del camino, leggono, svolgono piccoli lavori quotidiani, bevono il caffè, dormono, osservano il passare dei giorni, ascoltano il susseguirsi delle stagioni.

Ad interrompere il loro moto quotidiano di attesa della vita arriva un giovane Ufficiale tedesco. Ospite indesiderato anch'egli, si rivela, ogni sera, nel passare del tempo, cortese, educato, gentile, innamorato della musica, della letteratura, del teatro, dell'arte, della Francia, della casa che lo ospita, dei suoi padroni di casa: un anziano dignitoso e una signorina silenziosa, da cui si congeda ogni sera, senza ottenere risposta, lasciata la divisa ed aperto il cuore di uomo, augurando la buonanotte.

Diffuso in Francia come libro clandestino sotto l'occupazione tedesca, "Le Silence de la mer" (1942) di Vercors è un piccolo racconto di una quotidianità di guerra, ma è soprattutto la storia della muta resistenza che fu la prima forma di opposizione francese all'invasore tedesco. Tradotto in ventuno lingue è divenuto ovunque un racconto-simbolo della virtù eroica dell'intransigenza, che può sbocciare anche nel più umile degli esseri umani. 

Un racconto di resistenza, di forza delicata ma senza compromessi, di empatia ed intransigenza, metafora dell'arte nella sua forma intimamente femmina che non si piega neanche di fronte all'incombenza della guerra.



Repliche programmate

26 gennaio 2023 - ore 10.30 
27 gennaio 2023 - ore 18.30 

Durata 50'
Ingresso 5 euro con tessera associativa 

Prenotazione obbligatoria  

Le prenotazioni si chiudono automaticamente 24 ore prima dello spettacolo. La prenotazione si considera effettuata a seguito di avvenuta conferma. In caso di mancata prenotazione non è garantito l'accesso in sala. 

A spettacolo iniziato non è possibile entrare in sala.