UNA FAVOLA DI NATALE

Dal racconto di Giovannino Guareschi “La Favola di Natale”

Adattamento e interpretazione di Davide Tortorelli

Produzione 9c Teatro APS

Con il Patrocinio della Famiglia Guareschi


Albertino, il figlio del protagonista della vicenda, durante la cena della vigilia di

Natale declama una poesia davanti alla sedia vuota del papà e accade la magia: la

poesia si trasforma in un uccellino che tenta di volare fino al paese dove il papà è

prigioniero, “un paese dove tutto si crea dal carbone”. Aiutato dal vento, e da altri

personaggi fantastici, l’uccellino però fallisce nell’intento e torna a casa sconfitto.

Allora Albertino decide di mettersi in viaggio lui stesso, insieme alla nonna e al suo

cane, guidati da una lucciola; nel viaggio incontrano tanti strani personaggi, amici e

nemici, e alla fine riesce a raggiungere il suo papà e a passare insieme a lui la notte di

Natale, gustando un magnifico panettone, preparato con ingredienti di fortuna, forniti

dalle piante e dagli animali del bosco, in cui il papà si è rifugiato fuggendo dal

campo.

Con questo racconto, Giovannino Guareschi, divenuto famoso in tutto il mondo per i

suoi romanzi su Don Camillo e per le loro trasposizioni cinematografiche, racconta la sua

particolare notte di Natale da prigioniero nei campi di concentramento nazisti. 


Immaginazione e ironia, le armi degli uomini liberi

La Favola di Guareschi racconta il valore eccezionale dell’immaginazione, arma che

gli uomini e le donne hanno in ogni tempo a disposizione per combattere le

oppressioni della vita, anche quelle più estreme, come la prigionia e la guerra. La

Favola racconta il dolore e la malinconia dei prigionieri di ogni epoca e ogni luogo,

compresi quelli di oggi: nei campi della Libia, al fronte nella guerra in Ucraina e in

Palestina (e in tutte le altre guerre), su una piccola barca in mezzo al mediterraneo…

La leggerezza dell’immaginazione e dell’ironia danno vita a un messaggio universale

di speranza.

Lo spettacolo coglie la natura originaria della Favola e la sua modalità di

trasmissione più consona: il racconto a voce in contesti familiari o intimi. E proprio

come potrebbe accadere in un salotto di casa, magari vicino a un fuocherello, il

pubblico è disposto attorno al narratore, seduto a terra.